Riforma dell’ordinamento professionale – Siamo sulla buona strada per modernizzare la nostra professione
Con riferimento alla riforma del D.Lgs. n. 139/2005, approvata all’unanimità dei presenti dal CN nella seduta del 19 novembre 2024, fatta salva la riserva per una lettura più approfondita (che forse in pochi hanno già fatto), il Sindacato italiano Commercialisti vuole esprimere il suo apprezzamento verso tale iniziativa di riforma, che presenta certamente i caratteri dell’ innovazione sostanziale.
Preliminarmente, osserviamo che da alcuni soggetti qualificati (in primis Presidenti di Ordini importanti), sono state espresse aspre critiche su tutto che sommessamente ci sentiamo di non condividere. Ed è anche questo il senso di tale nota, che vuole essere auspicabilmente chiarificatrice nei confronti di tutti i Colleghi.
Innanzitutto, è stato detto che non c’è stata partecipazione, che gli Ordini territoriali non sono stati coinvolti, che c’è stato poco tempo ecc.
Questa è la prima cosa che non condividiamo: infatti l’informativa c’è stata eccome … con l’Assemblea di tutti i Presidenti degli Ordini territoriali appositamente convocata; con l’incontro di tutte le sigle sindacali, a cui hanno fatto seguito due distinte richieste di osservazioni scritte, alle quali il SIC ha aderito con interessanti proposte di iniziativa.
Tutto questo iter è durato circa 6 mesi e facciamo presente che il tema della riforma del D.Lgs. n. 139/2005 era stato già oggetto di studio e di approfondimento nella precedente Consiliatura.
Il nostro Consiglio Nazionale evidentemente ha voluto fare una sintesi in tempi ragionevoli perché dilatare ulteriormente il processo di condivisione avrebbe potuto comportare il rischio serio di perdersi in mille distinguo e riserve che non avrebbe portato a nulla. Cosa peraltro già accaduta.
Altra critica che non condividiamo riguarda il fatto che il nuovo testo prefigurerebbe una professione “di nicchia” e non aperta a tutti.
E’ vero esattamente il contrario. Nei nuovi articoli 1 e 1-bis si fa una certosina ricognizione di tutte le funzioni, previste anche esplicitamente da diversi provvedimenti normativi speciali che negli anni ci hanno riconosciuto le competenze specialistiche che oggi possiamo elencare in testo organico. E’ stata espressamente prevista la consulenza del lavoro, nuove competenze in materia di certificazioni ambientali ed ESG, di certificazione del rischio fiscale ecc. Ma quello che ci piace maggiormente deriva dal fatto che :
A) per la prima volta si è “osato” parlare di esclusive ai Commercialisti (locuzione sempre e ripetutamente oscurata ed evitata da tutti prima d’ora);
B) sebbene non si prevedano espressamente esclusive contabili e fiscali (nonostante la giurisprudenza a nostro favore), è stata prevista una clausola di “chiusura” che a nostro avviso le sottintende.
Anche la critica sulle specializzazioni ci pare pretestuosa perché innanzitutto non è obbligatorio specializzarsi ed in seconda battuta perché chi oggi le critica era proprio colui che era estremamente orientato ad introdurle nella precedente Consiliatura.
Molto bene inoltre l’introduzione del diritto di voto a tutti gli iscritti (sebbene ponderato al 50% con quello degli Ordini territoriali) che costituisce una vera novità sostanziale. Come accade per il delegato della Cassa di previdenza, il SIC ha sempre ritenuto da tempi lontani, che il voto a tutti gli iscritti fosse una questione di democrazia interna, finalizzata alla maggior partecipazione di tutti i componenti della nostra grande famiglia. Anche in funzione attrattiva nei confronti dei giovani che si sentono poco coinvolti nelle scelte di Categoria.
Agli ordini territoriali viene sempre e comunque attribuita l’importanza del voto in un’ottica di equilibrio e di innovazione, tenendo anche conto che tutto avverrà a mezzo di piattaforma elettronica (voto digitale).
Quindi va tutto bene? Sicuramente No. Infatti, anche noi avevamo inoltrato proposte che non sono state accolte (in primis l’espulsione dal testo di tutto ciò che riguarda la regolamentazione della funzione disciplinare e che appesantisce, non poco, il testo). Evidentemente il CN avrà avuto le Sue ragioni e, comunque, non sembra proprio il caso di cominciare con il rendere pubblico il proprio disappunto, finalizzato a mettere in imbarazzo la politica, che dovrà poi approvare il testo definitivo.
È pur vero che il voto ponderato con l’introduzione con le quote di genere (molto bene quella riservata agli under 45), potrebbe rendere difficoltosa l’applicazione della norma ma, in tal caso, il testo risulterebbe sicuramente migliorabile in un’ottica di semplificazione, senza bisogno di prefigurare, fin da subito, ricorsi e contenziosi.
Tutto questo riapre vecchi scenari che hanno danneggiato la Categoria e dei quali dovremmo tutti fare tesoro, per evitare che ciò possa riaccadere.
Piuttosto, riteniamo sarebbe il caso di trovare una maniera intelligente per contribuire a migliorare ulteriormente il testo, nel suo iter di discussione parlamentare anche, ad esempio, con riunioni a tutti i livelli, formali e non, finalizzate ad informare i Colleghi e ad interfacciarsi con il CN, per proporre ulteriori modifiche e migliorie, sempre possibili, nell’unico interesse della Categoria.
Il Presidente del SIC
Marcello Guadalupi