Revocata l’astensione dei Commercialisti: decisione non condivisa da ANC, SIC e UNAGRACO
Le Associazioni ANC, SIC e UNAGRACO non hanno condiviso la decisione di revocare lo sciopero proclamato dalla categoria a partire dalle 24:00 del 14 settembre per 8 giorni, presa dalla maggioranza delle sigle nazionali promotrici dell’astensione sulla base delle aperture ricevute da parte del MEF.
Nella giornata di ieri (10 settembre, n.d.r.), le Associazioni del Coordinamento insieme al Presidente del CNDCEC sono state ricevute da un’ampia rappresentanza del MEF formata dal Viceministro Misiani, dai Sottosegretari Guerra e Villarosa, dal Direttore delle Finanze Lapecorella e dal Direttore dell’Agenzia Entrate Ruffini.
Abbiamo preso atto con favore della volontà del Ministero di coinvolgere i commercialisti e riconoscere loro il giusto ruolo rispetto ai temi economici e fiscali, e sicuramente è stato raggiunto un livello di interlocuzione istituzionale importante per tutta la categoria.
Occorre però saper guardare ai risultati concreti. Se pensiamo ai prospettati tavoli di confronto che il Ministero si è impegnato ad istituire, da quello sulla riforma fiscale a quello interministeriale (Lavoro, Sviluppo Economico e Giustizia) incentrato sul futuro della professione, sul piano della concretezza le risposte ottenute sono deludenti.
Non è la prima volta che ci viene assicurata l’istituzione di tavoli di lavoro ai quali partecipare come categoria, è già accaduto in occasione dell’astensione del 2016 e poi ancora nel 2019, esperienze che non si sono concretizzate fattivamente e che non hanno poi avuto seguito.
Questa volta lo sciopero è stato proclamato anche per chiedere un provvedimento ben preciso: la moratoria delle sanzioni per i contribuenti che versano le imposte dopo il 20 agosto. Così come accordata dal MEF, che ha posto una limitazione legata al calo del fatturato, la misura è stata di fatto snaturata: non è un riconoscimento nei confronti del lavoro dei commercialisti e delle difficoltà a cui gli stessi hanno dovuto far fronte durante la fase di emergenza del Paese.
A giudizio delle scriventi associazioni, non sono venute meno le ragioni dell’astensione collettiva; con rammarico si è tuttavia dovuto prendere atto della posizione a favore della revoca dello sciopero assunta dalla maggioranza delle Associazioni del Coordinamento.
In conseguenza di tale decisione, siamo dell’avviso che non sussistano più le condizioni per svolgere la manifestazione nazionale promossa a Roma il prossimo 15 settembre, così come le diverse iniziative previste a livello locale. Sentiamo il dovere di ringraziare tutti i colleghi che ci avevano espresso il loro sostegno come pure le tante associazioni locali che si sono prodigate in questi giorni nell’organizzazione di iniziative collaterali alla manifestazione nazionale.